Viggianello

Viggianello, cuore del Parco Nazionale del Pollino, sorge su di uno sperone roccioso nel confine calabro – lucano, in provincia di Potenza. Il borgo, sovrasta la valle del Mercure ed è circondato dalle più alte vette del Massiccio del Pollino. Paese ricco di storia e tradizioni che fonda le proprie radici durante il periodo romano. Infatti, le prime testimonianze parlanodi CastrumByanelli, un presidio romano sulla via Popilia, fondato, come narra Tito Livio, da profughi achei dopo la distruzione di Sibari o ai torbidi della seconda guerra punica. Questa è una ricostruzione storica avallata da ritrovamenti di insediamenti abitativiin alcune zone del territorio.I Romani realizzarono sul colle dell’attuale Viggianello, proprio dove più tardi sarà edificato il castello, un castrum con funzione di contenimento e sbarramento delle popolazioni lucane. Se da un lato le testimonianze romane sono evidenti, troviamo altre fonti da non trascurare; infatti queste fonti attribuiscono i primi insediamenti ai basiliani che durante il X sec. si insediarono nell’area della valle del Mercure dando vita ad una Eparchia monastica conosciuta come Eparchia del Mercurion. Vi promosse un incisivo processo di antropizzazione le cui testimonianze (cappelle ipogee e laure eremitiche) sono tuttora presenti sul territorio comunale. E’ dunque certa la presenza sia dei Basiliani che dei Romani, ai quali subentrarono i Longobardi ed i Bizantini. Il colle viggianellese da sede di castrum diventa kastrion, ovvero luogo fortificato abitato da agricoltori. Avanzi del kastrion bizantino si notano nel rione Cella e Ravita. La presenza bizantina è attestata anche da numerose laure eremitiche abitate dai monaci basiliani e da numerosi ruderi di antiche chiese e conventi. Ai bizantini succedettero i Saraceni che si insediarono nell’attuale rione Ravita (il toponimo Ravita indicava il quartiere dei Saraceni ed ha il significato di “borgo”). I Saraceni costrinsero i monaci eremiti a spostarsi dal Mercurion al Latinianon usando vecchi percorsi greco-romani che dalla Valle del Mercure conducevano alla Valle del Sinni. Con i Normanni comincia a consolidarsi l’insediamento sulla collina di Viggianello e la realizzazione di una roccaforte con torre quadrata, tipica dell’architettura normanna. Viggianello rientra nei possedimenti della principessa Amabile, figlia di Roberto il Guiscardo, per poi passare alla famiglia feudale Chiaromonte che teneva nel feudo pedemontano suoi vassalli e soldati. Dopo Carlo d’Angiò il CastrumByanelli passò a vari feudatari fino al dominio Svevo. Questiconsolidarono la roccaforte che assunse le sembianze dei tipici manieri federiciani. Nel castello di Viggianello dimorò anche l’imperatore Federico II di Svevia. Dal XV sec. Viggianello è feudo della nobile famiglia dei Sanseverino, principi di Bisignano. Con gli Aragonesi inizia una fase negativa per il centro lucano, infeudato alla famiglia Bozzuto, la più avida del casato aragonese. Nel XV sec. la fortezza di Viggianello fu espugnata dal Capitano Consalvo de Cordoba e riannessa ai possedimenti che la monarchia di Spagna vantava in Italia. Il centro storico è costellato da numerosi nuclei abitati di diverse dimensioni, una tipologia di insediamento anomala, che caratterizza ancor oggi questo territorio. Durante il breve governo della Repubblica Napoletana del 1799, quando il comune era menzionato col nome di Aviglionello, rientrò nell’ordinamento amministrativo del dipartimentodel Crati per poi organizzarsi in comune nel 1808 secondo i nuovi emendamenti francesi. In particolare queste terre furono teatro di scontro fra briganti ed esercito piemontese: l’oralità conserva ancora gesta ed aneddoti di uccisioni, razzie, battaglie e imboscate. Oggi Viggianello è un paese di 3000 abitanti distribuiti in una superfice di 120 chilometri quadrati e 37 frazioni. Dal 1993 è comune del Parco Nazionale del Pollino e nel 2014, l’associazione Borghi più belli d’Italia ha conferito al comune lucano l’ambito titolo di comune più bello d’Italia. E’ il borgo dell’acqua per le tante risorse idriche e lo sfruttamento di esse in ogni settore, da quello industriale (qui avviene l’imbottigliamento delle acque da parte della San Benedetto S.p.a.) a quello energetico, fino agli sport fluviali.

Fonte comune di Viggianello.